itinerari

valdichiana

Quella della Chiana è la più vasta
delle valli appenniniche.
Oltre 500 kmq di colture ben ordinate.

Dai 600 metri di altitudine di Cortona la Val di Chiana appare come un immenso giardino. Già ventidue secoli fa doveva essere considerata il granaio d'Etruria, se Annibale, prima di attraversarla per attirare le legioni romane nell'imboscata del Trasimeno, fu in grado di approvvigionare il suo esercito saccheggiandola. Quando poi Leonardo da Vinci disegnò il "Codice Atlantico" la Val di Chiana vi appariva come un lago. In seguito, la bonifica lorenese dei primi del XIX secolo, progettata e diretta dall'aretino Vittorio Fossombroni, restituì alla Val di Chiana l'antica fertilità, disseminandola di nuovi villaggi e di case coloniche dalla stupenda architettura. E ancora oggi le dolci colline sono occupate da graziosi borghi vitali e attivi. Foiano della Chiana, al centro della vallata, è centro commerciale e artigianale di rilievo. Le varie manifestazioni trovano la loro maggiore espressione nell'antico Carnevale, il più importante della Toscana dopo quello di Viareggio. Lucignano, invece, a confine fra le province di Siena e di Arezzo, è un borgo medioevale ben conservato, che ha mantenuto inalterate le sembianze di castello e di fortezza strategica e che oggi è considerato "la perla della Valdichiana". Celebre è la "Maggiolata Lucignanese", festa popolare e celebrazione gioiosa della primavera. Nel museo comunale si conserva il famoso "Albero di Lucignano", detto anche "Albero di San Bonaventura", in quanto fu ideato dai frati di S. Francesco del convento di Lucignano, che si ispirarono allo scritto "Albero della vita" del loro confratello San Bonaventura da Bagnoregio. E' alto 2,60 m, è ricco di rame dorato, argento e bellissimi smalti, per questo talvolta viene anche chiamato "Albero d'oro". E' simbolo di amore, fecondità e fortuna, ai suoi piedi i giovani si promettevano e si promettono ancora oggi amore e fedeltà. Tra gli altri centri di interesse storico e culturale sono da citare Monte San Savino e il Castello di Gargonza, Sinalunga e Torrita di Siena. Un itinerario a sorpresa, in una terra generosa e inedita, tutta da scoprire e da godere.

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